giovedì 4 giugno 2009

LE REGOLE DI CONVERSAZIONE

Il bambino inizia molto presto a prendere parte della conversazione e ad esercitarsi nell’ alternare i turni e nel controllo dei messaggi. Impara anche che nella conversazione si collabora anche se non è ancora completamente padrone di tutte le regole del linguaggio.
I TURNI:
Nel primo anno di vita il bambino si esercita in scambi vocali con la madre, che sembrano delle conversazioni (detti pseudo-dialoghi). Il Piccolo produce un balbettio mentre la madre di solito parla e a volte si limita anche lei a fare piccoli suoni senza significato. Anche in queste conversazioni vengono rispettati i turni, ci si esprime uno per volta senza interrompersi, come in una vera e propria conversazione,
E’ la madre che si incarica di far rispettare i turni, lo fa inserendosi con la sua voce nelle pause che il bambino fa spontaneamente. Con lo sguardo capisce quando il bambino sta per fermarsi e quando sta per ricominciare;
A 2 anni il bambino non ha più bisogno che l’adulto lo guidi, può fare veri e propri dialoghi.
A 3 anni è già molto abile, riesce a conversare a lungo con altri suoi compagni, rispettando i turni.
LE SEQUENZE COMPLEMENTARI:
Nel primo anno di vita oltre ai “TURNI” compaiono le prime sequenze complementari, il piccolo ha con l’adulto scambi non-verbali. Questi scambi servono per attirare l’attenzione e ottenere qualcosa: il bambino prende un oggetto, e lo mostra all’adulto e glielo porge;
Nel secondo anno, con l’arrivo delle parole, le sequenze tipiche tendono a trasformarsi.
Il bambino raccoglie informazioni dagli altri. Fino adesso la sua conoscenza si basava sull’osservazione e l’esperienza diretta, da qui in poi usa il sapere delle altre persone per imparare.
Quando il bambino si sente sicuro di sé può iniziare per primo a nominare qualcosa o fare un commento su qualcosa e aspettare una reazione dell’adulto. Appena gli adulti vedono che il bimbo è in grado di esprimersi da solo, iniziano a fargli una serie di domande, come ad esempio: “COME SI CHIAMA QUESTO? COSA FA IL CANE?” Il bambino piano piano risponde e l’adulto lo corregge.
Il bambino a 3 anni, inizia da solo a fare domande per primo, questo lo fa con l’intento di avere informazioni.
IL CONTROLLO DELL’EFFICACIA DELLO SCAMBIO:
Anche questa abilità si sviluppa molto in fretta. Quando il piccolo mette in funzione le prime sequenze complementari, che servono per attirare l’attenzione dell’adulto: “RICHIAMO-ATTENZIONE”, il bambino segue l’adulto per vedere come reagisce, quando vede che i suoi messaggi, per attirare l’attenzione, funzionano si permette di non seguire più l’adulto.

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